Stefano Schwarz, già coordinatore dei comitati Scelgo No al referendum costituzionale del 2016, avanza per conto di Possibile una proposta a cui teniamo particolarmente per la formazione delle liste. Ricalcata sulle modalità di indicazione del Labour andrà adeguata al supremo pasticcio del sistema elettorale – votato con fiducia, portatore di sfiducia – in cui tutto è bloccato, il voto non è libero, le liste sono preordinate e i collegi sono molto grandi, grandi quasi come circoscrizioni.

A un sistema pessimo si aggiunge la scelta discutibile di sciogliere anticipatamente le Camere, votare in inverno, con pochissimo tempo a disposizione dall’approvazione della legge al voto e ancor meno dalla definizione di collegi e circoscrizioni e l’avvio dei comizi.

Se il sistema è bloccato, perciò, anche il processo lo sarà. Per sbloccarlo, bisogna aprire alla partecipazione e alla discussione.

Nel metodo Schwarz, le candidate e i candidati si presentano, liberamente e ugualmente, alle assemblee territoriali, che ne conosceranno i curriculum e ne ascolteranno le presentazioni, indicando i nomi su cui puntare, con un verbale d’assemblea motivato e ragionato e il più possibile condiviso.

Questo è il primo passo per una campagna elettorale in cui fare la differenza, rispetto a tutti gli altri.

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