Bill de Blasio è stato confermato sindaco di New York, perché diventi «la città più equa del mondo», così ha dichiarato nel discorso con cui ha ringraziato i propri elettori.
 
Il programma? Di sinistra, a cominciare dalla progressività fiscale, bandita per anni dal dibattito pubblico italiano, come se fosse un’eresia.
 
Le parole? Quelle che Bernie Sanders ripete da tempo: quando si presentò in Italia tutti mi scherzavano, perché solo Civati poteva «sostenere un perdente», così commentavano quelli che la sanno lunga. Oggi le citazioni si sprecano.
 
E a proposito di «perdenti» (a detta dei vincenti che non vincono più), ripartiamo da loro: da chi non ce la fa, da chi è ai margini e si sente escluso, da chi non ha prospettive perché è il «contesto» che non gliene offre. La retorica della vittoria mostra la corda da tanto, troppo tempo.
 
De Blasio e Sanders parlano di cose che in Italia., nei talk show, sarebbero liquidate come vecchie, logore, fuori moda: eppure un salario minimo legale che tenga su la contrattazione, la gratuità della scuola (da introdurre progressivamente, dai più piccoli ai più grandi), aliquote più alte per chi ha un reddito da Civati (compreso) in su, una tassa di successione per chi sta molto bene (per assicurare una successione per tutti quelli che partono troppo indietro),  un servizio sanitario più accessibile per chi è obbligato dalle proprie condizioni economiche a non curarsi, la ricerca da finanziare per prima, un grande piano verde per l’efficienza e per la sovranità energetica, la parità nella differenza tra donne e uomini, i diritti civili riconosciuti insieme ai diritti sociali (perché in fondo sono la stessa cosa), un’uguaglianza che sia sinonimo di concorrenza leale per il sistema delle imprese, un duro contrasto all’evasione per ridurre automaticamente il peso fiscale agli onesti, la corsa (in recupero) sulla digitalizzazione dalle ultime posizioni della classifica, il massimo di innovazione e il massimo di garanzie, perché i benefici di quella innovazione siano a disposizione di tutti.
 
«Il paese più equo del mondo», sarebbe l’obiettivo.
 
Non è lottare contro i mulini a vento, come direbbe qualsiasi editorialista italiano, liquidando queste proposte: al massimo è lottare per i mulini a vento, per un nuovo modello di sviluppo, per un mondo nuovo.
 
«Don’t get distracted by the smoke and mirrors», dice de Blasio, pensando alla propaganda della destra e anche di una sinistra che le assomiglia sempre di più. Concentratevi sulle questioni essenziali.

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