Benedetto Della Vedova ha scritto un pezzo che dovrebbe diventare una bandiera, una t-shirt. Di un esponente moderato che dice le cose più giuste, esprimendo solidarietà a Laura Boldrini, ma parlando più in generale di quella cosa che si chiama democrazia e della cura che ci vuole per salvaguardarla. Dal terrorismo, certamente. E dal fascismo, anche.

Un piccolo, grottesco revival da caccia alle streghe in versione social. Laura Boldrini, piaccia o no, è una donna laica, femminista, gay friendly, tollerante, internazionalista, multilateralista, democratica, libera: l’esatto opposto dei terroristi e della loro cultura identitaria, maschilista, religiosamente fanatica, autoritaria, omofobica, imperialista, bigotta, razzista. Laura Boldrini rappresenta molto di quello che i terroristi temono e quindi odiano. Il politically correct vissuto come ideologia irrita i laici che, come me, hanno imparato anche a difendere l’indifendibile, a cercare di capire prima di giudicare. Ma cosa c’entra il politically correct nella polemica faziosa contro la presidente della Camera sui terroristi macellai? Per non essere vittime del politically correct bisogna, come Trump, essere neutrali tra qualche eccesso di trasporto dei liberal ed il Ku Klux Klan?

Attenzione, perché se le donne votano e divorziano, se i neri non hanno più autobus separati negli Stati Uniti e i gay non finiscono (quasi) più in prigione è perché il politically correct, sempre con qualche eccesso, ha vinto e sconfitto i Trump di allora. Questo politically correct dovremmo trovare il modo di promuoverlo nel mondo (anche) per contrastare il terrore che i fanatici della conservazione, reazionaria e maschilista, vogliono imporci.

Devo aggiungere altro?

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