Pare di poter dire che dopo due mesi di discussione, a volte di polemiche inutili e di filippiche parecchio divisive, tutti si siano convinti che la lista unica (e autonoma) a sinistra sia l’unica cosa credibile da fare. Intervista dopo intervista, anche i più riottosi e i più polemici sembrano essersene convinti. E confidiamo siano sinceri.

Fa piacere che quella che chiamammo «mozione di venire al dunque» abbia fatto notevoli passi avanti: era ciò che ci auguravamo e per cui abbiamo lavorato con Possibile fin dall’inizio, anche quando il tono polemico era molto alto e le idiosincrasie superavano di gran lunga gli appelli alla collaborazione e al confronto. Che vogliamo serrato, si intende, e legato alle proposte, non alle sigle, ai posizionamenti, alla presunzione di questo o di quello.

Ora, ciò che si deve evitare è che si creino due o più «cantieri», che sembra di stare sulla Cisa, con tutti i cantieri che ci sono, e che si dia una forma a questo processo. Una forma democratica, partecipata, diffusa il più possibile.

Possibile presenterà a tutti i compagni d’avventura il proprio Manifesto a Milano, il 16 settembre. Manifesto messo a disposizione di tutti gli altri, con grande disponibilità, nella speranza che possa contribuire a definire un programma elettorale articolato in proposte credibili.

Per queste ragioni, dipende da tutte e tutti noi. Promuovere occasioni di confronto, incontrarsi, mobilitarsi. Con un suggerimento fondamentale: quella di uscire dal politicismo e di parlare di cose da fare, insieme, a livello locale e nazionale, e di farle, le cose da fare.

Noi per quanto possibile (appunto) ci siamo e non chiudiamo per ferie. Lavoreremo perché a settembre non ricominci la serie dei retroscena e delle dichiarazioni tipo telefono-senza-fili e inizi un film diverso. Che abbia il paese, e coloro che vogliono cambiarlo, come protagonisti.

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