Come sapete, due anni fa lasciai la maggioranza. Molti altri, qualche mese fa, hanno lasciato il Pd, ma non la maggioranza, che si è addirittura allargata a una parte consistente del gruppo di Sinistra italiana, che è confluita in Mdp.

Con altri colleghi sospettavamo che il governo Gentiloni, in tutto simile al precedente, avrebbe dato le stesse delusioni del precedente.

Così è stato. Lo riconoscono – finalmente – anche due esponenti autorevoli di Mdp.

Pier Luigi Bersani: «Al netto dello stile, ci ha dato parecchie delusioni. Ha seguito pedissequamente la linea del predecessore. Penso ai voucher, e ora a questa vicenda inaccettabile sulle banche. C’era un accordo per far pagare pegno ai responsabili di quegli istituti e per risarcire una quota più ampia di obbligazionisti. Poi è arrivato un niet incomprensibile. Per questo voteremo contro, e ci devono ringraziare per l’ok alla fiducia».

Enrico Rossi: «Un governo che non ci consulta, che sui voucher vota con la destra, che sulle banche privatizza i profitti e socializza le perdite… ha senso per noi sostenerlo? Non chiediamo posti. Ma se non c’è una svolta nelle politiche sociali ed economiche, (un piano per il lavoro ai giovani e uno per gli investimenti pubblici), è bene che cessi il “soccorso rosso” e che emerga la verità del sostegno di Verdini e di Forza Italia».

La mozione del «venire al dunque» passo dopo passo si sta imponendo. Ora è il caso di accelerare e di definire un percorso del tutto autonomo, senza ambiguità e senza ghirigori. È già molto tardi.

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