L’altra sera a Piacenza, dopo aver parlato con il candidato sindaco Rabuffi del suo programma che considera giustamente strategiche le innovazioni in campo ecologico, un signore, intervenendo dalla platea, si è chiesto: «e la politica industriale?».

Prendere di petto la transizione energetica significa fare politica industriale, in modo diffuso, partecipato, comunitario e con un approccio sistematico.
Per evitare il diluvio universale, ci vuole un diluvio di proposte, iniziative, ricerche, approfondimenti, scelte di indirizzo politico chiaro, senza tentennamenti, senza «fossilizzarsi» sui modelli dai quali è venuto il momento di prendere le distanze, disinvestendo sul passato per investire sul futuro. Con un salto che la politica può fare, proprio perché è fondamentale sotto il profilo ecologico, ma anche sociale e economico.
Usciamo dalla rassegnazione di una crisi che non passa e di un paese senza prospettive con un progetto condiviso: una missione per il Paese e, insieme, una riscoperta della propria vocazione, perfettamente in linea con l’articolo 9 della Costituzione, che non a caso associa tutela del paesaggio a ricerca scientifica, in un nesso troppo spesso sottovalutato.
La legge di iniziativa popolare #primadeldiluvio va proprio in questa direzione.
Aderite e diffondete, dunque, consumatori, produttori e cittadini, soprattutto.
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