Chi dice No è fermo al codice di Hammurabi.

Così il premier, che intendeva inaugurare un confronto più sobrio, sulla sostanza delle riforme, sul sì e sul no come elementi di discussione, senza drammatizzare.

Devo dire che ci è riuscito. E mentre la sua vice menava le minoranze, ecco la battuta-caricatura, immancabile, irresistibile. Che cambia il clima.

Siete fermi a Hammurabi, ragazzi. Cosa ci volete fare?

E a leggere i giornali siete anche fermi a Montesquieu, roba vecchia pure quella.

E siete anche fermi a Calamandrei e Mortati, persone che sono addirittura scomparse, tanto erano vecchie.

E siete anche fermi a un’idea della politica che non esiste più, basata sul dibattito politico e parlamentare. Cose finite: ora c’è la fiducia eterna, il capo che decide i parlamentari e dispone del Parlamento, il fastidio per le garanzie e per i controlli. Per fare cosa? Non è chiaro. L’importante è fare qualcosa per rimanere al potere. Anche quello di dire che gli altri sono fermi a Hammurabi.

Sempre per essere rispettosi di chi non la pensa come il capo, di chi si sottrae al conformismo, di chi ha una particolare cura del dissenso. Non sarete mica fermi a John Stuart Mill? Vergogna.

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