In due anni, tra le tante cose, si sono perse anche le poche positive: da 50-50 tra uomini e donne (tra i ministri, perché i sottosegretari erano già molto ‘maschili’, tanto che il totale era molto simile al govetno precedente) siamo passati a 70-30. Senza che nessuno di coloro che celebrarono il passaggio epocale abbia poi avuto nulla da dire.

Strano Paese. O forse no: sempre il solito.

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