Norma Rangeri oggi scrive che questa sarebbe stata la risposta del segretario del Pd a chi ha protestato per la fiducia sulla Cirinnà all’interno del partito.

Faccio notare che molti – Cirinnà compresa – avevano dichiarato nei giorni scorsi che non avrebbero votato una legge senza stepchild. Ora invece la voteranno. Cirinnà compresa. E voteranno la fiducia, che avevano spiegato – indispettiti – che non si sarebbe potuta mettere (che è falso come una legge che dà diritti a metà, anzi, come scrive Roberta Carlini, meno della metà).

La battuta del premier è azzeccata: bastano davvero poche lettere. A volte ne bastano due: no. In altri casi, il ciao può significare che è meglio non essere partecipi per non dire complici di scelte sbagliate, tutte centrate sul mantenimento del potere, degli equilibri, di cose contrarie alle promesse elettorali e incoerenti fino al midollo.

A me dispiace ma è un film già visto, un serial: è successo più o meno una volta al mese in questa legislatura. E la risposta è sempre stata quella. Che qualcuno alla lunga se ne accorga? Che ci sia una possibilità per cambiare? È il momento di pensarci. E dire ciao (addio) non ai diritti, ma a questo governo.

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