Leggo che sta partendo una iniziativa sostenuta anche dai partiti di sinistra, si legge, e addirittura da parlamentari di maggioranza, per promuovere due referendum anti-Italicum.

Due quesiti, uno identico al nostro, l’altro di fatto coincidente. Depositati in Cassazione poco dopo la scadenza del 30 settembre, che avrebbe consentito di votare l’anno prossimo.

Sono felice che molti abbiano cambiato idea (anche Repubblica…) e altri abbiano rotto gli indugi e che si torni subito alla campagna referendaria.

Non ho capito se si possono già raccogliere le firme o se si aspetta il prossimo anno, né perché siano già stati depositati senza discuterne prima (critica a me spesso rivolta in modo del tutto infondato, ma non fa niente): il 2016 sarà un anno complicato per via delle campagne elettorali delle amministrative e del referendum costituzionale, che immagino dividerà i sostenitori di questi due referendum.

In ogni caso, come si suol dire, porgo l’altro quesito: essendo i quesiti uguali, non posso sottrarmi. E dopo avere passato invano mesi e mesi a convincere tutti a partecipare, vi garantisco: ne sono convinto già e farò la mia parte. Peccato solo che questi referendum non portino a votare subito, ma solo tra due anni. Peccato.

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