Seguite Mario Seminerio, che non è certo un sinistro, nel tentativo di ricostruire la storia della tassazione sulla casa e sul limite del contante, che rappresenta la madre di tutte le battaglie della legge di stabilità. Se non fosse vero, ci sarebbe da ridere una settimana.

La confusione regna sovrana: promesse clamorosamente smentite (di quando il premier si candidò alle primarie del Pd, nel 2012, di quando il Pd si presentò alle elezioni), dichiarazioni che non reggono (tipo: “non è importante il contante, importante è tracciare”, solo che se aumenti la possibilità di non tracciare…), intere carriere politiche e scientifiche che si basano sulla tassazione degli immobili che si smentiscono con un’alzata di spalle, esponenti di destra che plaudono e esponenti di ‘sinistra’ che nicchiano.

Un po’ quanto sta succedendo in aula oggi, con una parte di Forza Italia guidata da Daniela Santanché che vota a favore del decreto Colosseo, spiegando alla ‘sinistra’ (del Pd) che sono le loro battaglie, che sono cose che loro hanno sbagliato a non avere il coraggio di fare, con deputati che vengono dall’ultradestra che aggiungono i propri voti con slancio ed entusiasmo a quelli della maggioranza.

Una grande confusione, colossale, appunto, come il teatro Flavio. In cui è tutto circolare, destra e sinistra si confondono. In cui ci sono persone di ‘sinistra’ che dicono che lo sciopero si deve fare fuori dall’orario di lavoro (che non è male, come idea di sciopero) e esponenti di destra che si rimproverano: “lo avessimo fatto noi, mannaggia!”.

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