Abbiamo detto delle trivelle. Con Elly Schlein ci siamo molto interrogati su quanto accade a Bologna, dove il sindaco si impone per ridare l’acqua a chi non la pagava e incappa in una inchiesta della magistratura, ai sensi di una legge voluta fortemente dal governo del Pd.

Il sindaco – lo precisiamo – è renziano, non è gufo, anzi.

Elly commenta così:

Questa vicenda ha dell’assurdo.

Che cosa sarebbe potuto succedere se Merola non avesse riallacciato l’acqua?

Proprio in giorni come questi che ricordano a tutti quanto l’acqua sia bene primario e diritto fondamentale, in cui si promuovono iniziative per chiedere ai negozianti di lasciare una ciotola d’acqua fuori dai locali per i cani, dall’altra parte c’è chi vorrebbe negarla a persone e minori costretti a vivere negli edifici occupati.

Chi si sarebbe assunto la responsabilità se fosse accaduto qualcosa a queste persone?

Siamo davvero al paradosso di un sindaco del Pd indagato per aver tutelato diritti fondamentali, per effetto di una norma voluta dal governo a guida Pd.

Ora che Lupi ha perso il pelo, speriamo si perda anche il vizio e si rimedi ad una norma assurda e ingiusta come l’articolo 5 del Piano Casa, che si pone in contrasto con principi costituzionali e con un diritto umano universale riconosciuto dall’Onu.

Al di là dell’apprezzabile gesto di disonbedienza civile e sindacale, colpisce politicamente il fatto che il maggior partito di governo non abbia solo il problema di avere confuso destra e sinistra, come si vede ogni giorno in Parlamento, ma anche quello di avere sospeso il principio di non contraddizione. Chi vota il Pd vota la legge e il suo contrario. A Bologna e in tutta Italia.

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