Nella consueta intervista del venerdì di Repubblica, Gianni Cuperlo spiega che se Verdini entrasse in maggioranza sarebbe come se Varoufakis facesse il vice della Merkel.

Dice che sarebbe irrazionale.

A me pare che sia un po’ più grave di così e che il paragone sia molto scivoloso e insieme autoassolutorio.

Primo, perché Verdini e Renzi si dichiarano amici (altro che Yanis con Angela), hanno già lavorato al Nazareno per il famoso patto e il loro rapporto viene da molto lontano. Insomma, Verdini c’è già, informalmente ma pesantemente.

Secondo, perché Renzi lo spiega benissimo nella pagina precedente, nell’immancabile retroscena del giornale: non va bene che Verdini entri in maggioranza (meglio rimanga sulla soglia) ma non va bene nemmeno che la sinistra del partito non voti quello che dice lui. 

Terzo, perché mentre Merkel e Varoufakis esprimono visioni del mondo, della società e dell’economia agli antipodi, per i due fiorentini si può parlare di una notevole consonanza.

Nulla di irrazionale, quindi. Anzi, se c’è qualcosa di parecchio irrazionale è tenere insieme Denis e Gianni, che proprio non hanno nulla da spartire (absit, ovviamente).

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