La presidente Laura Boldrini, in una lettera a Repubblica (pubblicata a pagina 43), precisa la sua interpretazione del regolamento della Camera per cui l’esclusione della fiducia si ha solo quando il voto segreto è automatico (e quindi essenzialmente nelle sole votazioni sulle persone) e non anche quando può essere richiesto.

Ciò in forza di precedenti che datano al 1990 (presidenza Iotti).

Nel diritto parlamentare – è noto – i precedenti pesano, pur potendo essere oggetto di overruling soprattutto quando il mutamento della situazione lo giustifichi.

Ora, è evidente che una più ampia – o meglio meno riduttiva – interpretazione dei casi in cui la apposizione della fiducia è esclusa potrebbe essere giustificata in base al nuovo sistema elettorale e ai nuovi strumenti offerti alla maggioranza, ma soprattutto in virtù del fatto (ricordato dalla stessa Presidente) che la Giunta del regolamento ha già elaborato un testo – da portare all’esame dell’aula senza la stessa fretta delle riforme costituzionali (pur riguardando l’efficienza delle decisioni) – in base al quale la fiducia è comunque esclusa sui progetti di legge in materia costituzionale o elettorale.

In pratica, questa circostanza, addotta per escludere, con argomentazione a contrario, la possibilità di negare la apponibilità della fiducia sull’Italicum poteva costituire un argomento in più per rovesciare il precedente.

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