Cara Laura,

ti scrivo perché ho conosciuto Max Fanelli, un cittadino di Senigallia malato di Sla, che ha promosso una campagna perché il Parlamento discuta – finalmente – del fine vita, come più di settantamila cittadini hanno chiesto con una proposta di legge di iniziativa popolare.

Max è abituato a dedicarsi a battaglie per la promozione sociale e civile da tempo: il suo impegno è sempre stato dedicato all’Africa, alle popolazioni che vivono al di là del mare e del deserto, che proprio in questi giorni sono al centro delle attenzioni della comunità internazionale.

A Max ho domandato se lo chiede per sé: mi ha risposto che personalmente non ha ancora deciso se accederà a ciò che eventualmente sarà disposto dalla nuova legge e che lo fa per gli altri anche perché, dice, «non so se farò in tempo».

Ecco, credo che a Max e alle persone che si trovano nelle sue condizioni e alle loro famiglie, una risposta vada data. Vada data in tempo, aggiungerei, non rinivata a chissà quando, a chissà chi.

La decisione spetta alla conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari che non hanno ancora proposto la calendarizzazione della discussione della legge proposta e sottoscritta dai cittadini. Accade spesso, potremmo dire sempre, che le leggi di iniziativa popolare siano trascurate e il Parlamento si trasformi in un dimenticatoio.

Una tua presa di posizione sarebbe fondamentale per aprire la discussione e dare una risposta che i cittadini ci chiedono e per dire a Max che il Parlamento ha preso sul serio la sua serissima richiesta,

giuseppe civati

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