Un articolo su Repubblica di oggi, a cura di Francesco Merlo, rinverdisce alcune falsità, parlando del vostro affezionatissimo in modo disinformato e a questo punto volutamente malizioso.

Prima falsità: “Civati flirta apertamente con Toti”.

Non c’è alcun flirt con Toti, ovviamente. Ho smentito il retroscena di Libero (!) dopo averlo letto. Lo ha smentito anche lui. E se Merlo leggesse Repubblica, scoprirebbe che in un’intervista a Tommaso Ciriaco l’ho spiegato diffusamente.

Ci siamo visti forse tre minuti alla Camera, in pubblico, ci conosciamo superficialmente e pensavo che argomenti così li usassero solo i cretini. È una cosa insensata, al limite della calunnia, che non ha alcun fondamento, né alcuna prova. A Genova ho definito Toti il “Novo Ligure” (in relazione al suo scivolone geografico e anche alla sua curiosa candidatura) e ho detto che  presentarlo come uno spauracchio fa sorridere.

Se in Liguria ci sono persone che non voteranno il Pd, peraltro, è proprio per via dei flirt con la destra che si celebrano da tempo e che hanno trionfato alle primarie. Merlo – che ha costruito un pezzo con riferimento al kamasutra, assegnandomi il punto G (sic) – scriverebbe che si tratta di un’orgia del potere, probabilmente. Io sono più elegante.

Prima imprecisione: “Pastorino ha perso le primarie”.

Scrivere che Pastorino ha perso le primarie è scorretto. Le primarie le ha perse Cofferati. Che se ne è andato dal Pd con accuse durissime, che tutti nel Pd hanno liquidato come un fatto personale. E invece si tratta di un fatto collettivo.

Seconda imprecisione: secondo Merlo, la candidatura di Pastorino sarebbe stata pensata a Roma, come scelta nazionale non si sa bene di chi.

Vale la pena di ricordare che Pastorino è appoggiato da quasi tutti quelli che hanno votato Civati alle primarie del 2013. A cui si aggiungono molti che alle primarie del Pd hanno votato Cofferati (che allora scelse Cuperlo). Continuare a presentare questa vicenda come una questione di corrente è tipico del giornalismo romano, ma non ha veramente alcun significato: i miei sostenitori hanno dichiarato di ‘uscire’ due mesi fa, proprio dopo le primarie, di cui sono emersi subito i brogli e le ‘infiltrazioni’ della destra, che ne è stata protagonista.

Ho già detto che non farò campagna elettorale, ma devo rilevare che la stanno facendo tutti gli altri, tirandomi in ballo a sproposito ogni giorno.

Segnalo da ultimo che i miei amici liguri non si sono mossi dalle loro posizioni: il trasformismo, regionale e nazionale, riguarda tutti gli altri. Gli elettori di sinistra ne sono vittime, non certo protagonisti. Ma tutto questo non conta: contano le invenzioni quotidiane dei giornali. Di destra o di sinistra, poco importa. Il trasformismo riguarda anche loro. Chissà se se ne accorgeranno.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti