C’è un gran dibattito, ora, in aula sul concetto di pausa tecnica nell’ambito della seduta fiume (un fiume a meandri, il cui corso a volte sembra invertirsi, l’acqua conosce poche rapide e il suo fluire rallenta a volte fino a formare veri e propri acquitrini).

La pausa tecnica è oggetto di ripetuti interventi, e forse ci sarebbe bisogno di una pausa tecnica per discutere della pausa tecnica. Così si eviterebbe di passare metà della seduta fluviale a discutere di come e quando si deve fare la pausa tecnica. Perdendo più tempo di quanto la pausa tecnica sottrarrebbe alla discussione. Sembra assurdo, ma è così.

Forse faremo tutta la notte qui, forse no, forse arriverà la pausa tecnica, forse staremo qui a discutere di pausa tecnica ancora un po’.

A me questa cosa della seduta fiume sembra proprio un errore (oltre al fatto che, come scrivevo ieri, è del tutto discutibile la sua adozione nell’ambito di una discussione sulla riforma della Costituzione). E più passano le ore, più me ne convinco.

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