opo anni di irresponsabilità fiscale, di condoni, scudi, barzellette, provocazioni, mani e tasche, tasche e mani, caso Mills (che c'entra eccome, in tutta questa storia), B e i suoi scoprono l'evasione. E scoprono anche che ce n'è di più al Sud che al Nord. E si rendono conto che «è arrivata a livelli inaccettabili» (caspiterina!) e che bisogna provvedere. Immediatamente. Anzi, no, anche prima. Infatti avrebbero dovuto provvedere prima, come ha cercato di fare qualcun altro. La destra sta scoprendo un sacco di cose: il rigore, l'euro, l'evasione, la responsabilità e, finalmente, la crisi. E nessuno che dice niente a questi strateghi.
Per esempio: «Con tasse alte, l'evasione è moralmente autorizzata». Era il 17 febbraio 2004 e B era al governo: dal momento che B le tasse non le ha abbassate, né allora, né oggi, e quindi sono ancora «alte», sarebbe ancora «moralmente» accettabile non pagarle. B ora dice di no:

E invece ovviamente (e moralmente) l'aveva detto. Balla, controballa, straballa:

Oppure, per fare un altro esempio: «Non ci sentiamo rappresentati se non siamo nelle istituzioni. Non accetteremo di pagare le tasse». Era il 7 maggio 2006, B aveva appena perso le elezioni e l'aveva presa bene.
Oppure ancora, per riderci sopra, la famosa barzelletta, per cui B fu anche querelato.

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