Un commento del vostro affezionatissimo su il Garantista di oggi.

Una mattina mi sono svegliato e c’era un partito che di fronte ai brogli si indignava e chiedeva la massima trasparenza, un partito in cui il segretario si precipitava, risalendo la regione da Bordighera alle Cinque Terre per capire che cosa fosse successo.

C’era un partito che rispettava gli avversari e soprattutto il pluralismo all’interno, che pretendeva un confronto sul merito, non il continuo scontro tra amici e nemici, spesso immaginari, tanto per stare sui giornali, per prendersi il titolo, per dichiarare l’ultimo ultimatum: l’ultimissimatum.

C’era una comunità di persone che, candidandosi per difendere l’articolo 18, poi lo difendeva, non lo aboliva. Che voleva promuovere l’ambiente, non gli sconti fiscali a chi costruisce inutili autostrade. Che le manine le tiene sul tavolo, non sotto.

C’era una forza politica che le alleanze le costruiva alle elezioni, candidando persone al di sopra di ogni sospetto, non alleandosi con la destra che ha sempre detto di voler combattere.

C’era una sfida con l’Europa non manesca e guascona, come siamo abituati a fare da vent’anni, ma un ragionamento politico capace di rappresentare le ragioni del popolo, restituendo sovranità alla democrazia e quindi ai cittadini.

C’era la parola uguaglianza che tutte le spiega, anche la crescita, anche la sostenibilità, anche il benessere.

C’era la laicità, che serve a garantire anche chi laico non è (però anche chi lo è).

C’era un progetto, non un susseguirsi di mosse (aggettivo, pensando alle fotografie) e una timeline di promesse che si rincorrono.

C’era un rispetto repubblicano delle istituzioni, il Parlamento nella sua autonomia, il governo che non si confonde mai con il partito (come chiedeva Berlinguer).

Non c’erano le maledette riforme di cui tutti parlano, all’insegna del plastismo più ricorrente, ma c’era la legge, uguale per tutti, progressiva e perciò rispettosa delle capacità di ciascuno e dei suoi bisogni.

C’erano parole chiare, leggere e profonde.

Era solo un sogno?

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