Discussione della riforma della Costituzione alla Camera, come sapete, in questi giorni: in Senato erano stati numerosi i distinguo e i voti diversi da quelli dei gruppi di maggioranza, nel Pd e non solo. Il lavoro di Tocci, Chiti e altri aveva addirittura portato alla sostituzione dei membri del Pd in Commissione, in un confronto durissimo con il governo. Alla fine, molti esponenti del Pd avevano deciso di non partecipare al voto, unendosi alle minoranze.

Passati cinque mesi, di tutto questo non c’è traccia. I voti in dissenso nel gruppo sono stati pochissimi (in generale due: Luca Pastorino e il vostro affezionatissimo), altri parlamentari – molto pochi – non partecipano ad alcune votazioni. Insomma, non ci sono Chiti alla Camera e, eccezion fatta per la sensibilità che cerco di rappresentare, non c’è proprio motivo di discussione, all’interno delle forze di maggioranza.

Nemmeno sulle questioni fondamentali (elezione del Senato da parte dei cittadini, numero complessivo dei parlamentari) non ci sono state sorprese e molti emendamenti presentati dalle cosiddette minoranze sono stati ritirati.

Vi aggiornerò giorno dopo giorno sul percorso della riforma, come sempre. Se non ci sarà l’elezione diretta, almeno diretto sarà il filo tra noi, in queste ore un po’ così.

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