Andrea Ranieri a un anno dalle primarie, pensando a Roma:

Qualche tempo fa il nostro segretario e presidente se la prese con quella sinistra che aveva “la puzza sotto il naso”.

Quella sinistra strana, ancora ancorata alla vecchia idea che i consensi andassero misurati sulla capacità di coalizzare interessi e di proporre progetti e valori, a dire il vero già un pò passata di moda ancora prima che arrivasse lui.

Quando ho girato Roma per fare Congressi a sostegno della candidatura di Pippo Civati, mi sono un po’ lamentato della turba di faccendieri che mettevano in fila votanti a sostegno delle altre mozioni. Molti dei quali li ritrovo oggi nelle cronache giudiziarie. E mi stupivo che alcuni compagni indubbiamente per bene, e che oggi hanno importanti cariche di partito e di governo, accettassero tranquillamente quelle pratiche. “I voti non puzzano” mi disse un compagno scafato, pratico di Congressi.

Ecco, quando i voti, nel partito e fuori dal partito, assumono la stessa sostanza organolettica dei soldi, che come è noto non “olent”, non c’è da stupirsi di trovare la politica intrecciata con gli affari e col malaffare. Dio benedica chi ha ancora un pò di puzza sotto il naso.

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