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Invece del ricorso alla misura super demagogica e largamente insufficiente del bonus bebè, che il centrosinistra ha sempre avversato e che il premier ha rispolverato in diretta tv qualche settimana fa ripescandolo dal programma berlusconiano, l’Italia dovrebbe ripartire dal dato descritto oggi da Gian Antonio Stella sulla base di un’indagine della Fondazione Zancan.

Per i bambini poveri, i tagli sono arrivati in pochi anni a raggiungere il 70% delle risorse un tempo disponibili (in meno).

Un dato che conferma la scarsità di nidi in Italia (in cui nessuna regione raggiunge gli obiettivi indicati dalla Ue), che ci dice che le condizioni dei bambini poveri – saliti al 14% del totale – peggiorano di anno in anno, che la miseria e la povertà sono un problema di cui non solo ci si occupa pochissimo, ma sempre meno.

1,5 milioni di bambini vivono in condizioni di povertà assoluta. E allora, come suggerisce la stessa Fondazione e come ripetiamo da settimane, il bonus bebè (che grazie a un nostro emendamento non andrà alle famiglie molto benestanti) non è affatto la soluzione giusta per affrontare il problema.

Dispiace – ancora una volta – che il governo abbia deciso di insistere.

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