I primi dati dell’affluenza alle Regionali sono disarmanti. Meno del 10% a mezzogiorno in Calabria, in Emilia poco sopra.

Autoesclusione volontaria (come la servitù per Étienne de la Boetie) della gran parte della popolazione, a cui la politica – anche la cosiddetta antipolitica – non sa parlare più. E che non rappresentata decide di non partecipare più.

In un circolo perfetto quanto vizioso di esclusione sociale e di astensionismo elettorale.

Da domani forse sarà più chiaro che la governabilità come unica stella – senza rappresentanza – è non solo un problema, ma un vero e proprio pericolo. La sera delle elezioni sapremo chi ha vinto, forse. Ma sapremo anche che avrà perso la democrazia, se andiamo avanti così.

Senza voler affatto sminuire il 40% delle Europee, forse avremmo dovuto prestare un po’ di attenzione e accompagnare con un po’ di preoccupata enfasi anche quell’altro 40% (doppio rispetto al primo) di chi non è andato a votare. Il bollo della ‘A’ di astensionismo, infatti, pesa come un macigno sui risultati elettorali. Per tutti e, per certi versi, soprattutto per chi vince.

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