Il corteo arriva nel centro della città. I negozi chiusi espongono il cartello: oggi sono chiuso per difendere il futuro della mia città.

Rita Castellani è a Terni, insieme a tutta la sua città. I suoi messaggi sms oggi sono il post più bello.

Attraverso il centro della città immersa in un silenzio irreale. Sono tutti la, per l’acciaio. E io, tra poco, con loro.

Sfilo con amici e compagni di tutta l’Umbria dietro lo striscione della Marcia della Pace. Mi sembra il posto più giusto per celebrare l’essenza di questa terra: pace e lavoro.

Se qualcuno volesse capire il significato dell’espressione “aristocrazia operaia”, dovrebbe venire qui, oggi, a guardare le facce in testa al corteo

Dietro di noi il gonfalone dell’Umbria e quelli dei Comuni di Provincia e Regione. Questa fabbrica produce un quarto del reddito regionale.

La testa del corteo è già in piazza. Battiamo tutti le mani. Decine di migliaia di mani per far sentire dove batte il cuore di questo paese. Le multinazionali non ci possono togliere il cuore.

Gli studenti cantano: lotta dura sarà. Speriamo di no. Speriamo che il Governo capisca in fretta da che parte stare, tra popolo italiano e interessi tedeschi. Qui continuiamo a sperare.

Arrivano ora in piazza i lavoratori dell’AST. Che chiudevano il corteo. Siamo tanti, dicono. Noi non daremo numeri. Che ci contino loro.

Ora dicono che questa fabbrica è un impianto di avanguardia. Ma noi lo abbiamo sempre saputo. Se chiude, sarà come lasciare un cratere vuoto al centro dell’Italia.

Non c’è una bella aria per i politici. Vai a lavorare, urlano, vai a lavorare.

La paura che diventa rabbia: dieci anni fa la stessa partecipazione non riuscì a salvare la produzione di magnetico. Ma: al Governo c’era Berlsconi.

Un operaio della Merloni: qui a Terni questa piazza enorme oggi riscrive la storia.

La FIM-CISL dal palco: operai precari e mal pagati non fanno una buona impresa. Serve una politica industriale.

Prende i fischi anche Susanna Camusso. Sconta le incertezze nei confronti del Governo.

I più arrabbiati sono i giovani. E questa è una novità.

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