Ce lo dicevamo ieri, con Luca Pastorino, che è sindaco di un Comune, Bogliasco, che confina con Genova, riecheggiando De André.

Oggi la stessa cosa l’ha dichiarata in aula Mario Tullo, deputato genovese, senza che ci mettessimo d’accordo (Tullo, ho scoperto poi, lo aveva già dichiarato ore fa, ai giornali locali).

Penso che sia così che si deve affrontare la questione. Ci sono troppe responsabilità di molti, quasi tutti, per poter pontificare su Genova e sulle alluvioni. Chi ha governato tanti anni, soprattutto, è invitato caldamente a essere umile. E c’è troppo dolore, per le persone e per le città, per continuare a speculare. Perché se è odiosa la speculazione edilizia, lo è altrettanto quella politica. A Genova, a Senigallia, in Emilia, in Veneto, dappertutto.

Gli angeli del fango non hanno colore politico: sono solo cittadini (la cosa più bella, per me, in una Repubblica). Strumentalizzarli fa piangere.

Ora vedo che altri, d’altra parte e dall’altra parte, chiedono la veloce approvazione dello sblocca Italia per salvare Genova. Che così si semplifica e non ci si pensa più. Ecco, lo dico sommessamente, per non fare polemica a mia volta, ma lo sblocca Italia non salva Genova. E le politiche in esso contenute non fanno che peggiorare la situazione complessiva della tutela del territorio e il rispetto del martoriato paesaggio urbano e non.

Sarebbe meglio essere tutti seri, in questi casi.

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