Oggi su Repubblica Barbara Spinelli ha chiesto alla politica italiana di rivedere il sistema elettorale per le Europee. La questione riguarda, in primo luogo, la soglia di sbarramento e la rappresentanza.

Non ha tutti i torti, Spinelli. Anzi. Una soglia di sbarramento deve avere uno scopo, rappresentato da un valore rispetto al quale il (parziale) sacrificio della rappresentanza risulti ragionevole (meglio, ragionevolmente bilanciabile). Questo può essere quello della “governabilità”, che per quanto riguarda il Parlamento europeo non esiste. E anche l’argomento della frammentazione ci può essere solo in entrata, per dirla così, ma non nel momento della formazione dei gruppi europei, che sono com’è noto limitati nel numero.

Quindi la soglia di sbarramento non ha senso, se non quello di ridisegnare il panorama politico italiano: ma il mondo, rispetto al 2008, è profondamente cambiato, sotto il profilo della legislazione elettorale e più in generale anche della politica nazionale. Come ricorda Spinelli, la soglia è stata rivista in Germania e non c’è alcun motivo per non farlo anche da noi, in una fase politica in cui tutti – me compreso – siamo alle prese con la rivoluzione elettorale da (troppo) tempo annunciata.

La cosa migliore sarebbe avere un unico sistema elettorale europeo, magari associato all’attivazione di quelle forme di consultazione che gli stessi Trattati prevedono. E che sarebbero urgenti per dare maggiore vita alle istituzioni europee e alla partecipazione dei cittadini nei loro confronti. Nel frattempo, però, sarebbe importante che i grandi partiti italiani dessero prova di un minimo di generosità e di un massimo di lungimiranza politica, rivedendo quella soglia, ridimensionandola a qualcosa di più accessibile e di rappresentativo.

Ovviamente, è un messaggio che invierò anche alla nuova segreteria del Pd e ai nostri gruppi parlamentari. Perché c’è la soglia del 3%, su cui siamo spesso intervenuti nella campagna delle primarie, ma c’è anche quella del 4%. Entrambe, andrebbero opportunamente ripensate o reinterpretate, pensando al futuro e alla cittadinanza e rappresentanza delle europee e degli europei.

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