Bill de Blasio parla di due città, una milionaria, l’altra senza tetto. Come sapete odio le trasposizioni immediate di modelli stranieri, anche perché sono come le mode. C’era Zapatero, poi Hollande, qualcuno ancora rimpiange Blair, senza considerare che non siamo più nel mondo di Blair. Anzi.

A noi serve una ricetta italiana ed europea (interessante che anche Schröder, ripreso oggi dalla Stampa, si pronunci contro l’austerità, con parole dure e toni simili a quelli del Prodi di qualche giorno fa) e non conta che la famiglia di de Blasio provenga da Sant’Agata de’ Goti.

Le sue due città, però, ricordano il Chi troppo, chi niente di Emanuele Ferragina. E l’approccio della New New Left che rappresentano fanno riflettere anche sulla sinistra italiana. Che non è nuovissima, diciamo, e che non sta molto nemmeno a sinistra. Perché ci spaventiamo di dire quello che ci piacerebbe fare, perché mortifichiamo le ragioni dell’uguaglianza, perché la critica abbiamo deciso parecchio tempo fa che non ci interessa più di tanto. Invece essere di sinistra, e lo dice un moderato come l’ex-cancelliere tedesco, è non essere mai soddisfatti.

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