I Giovani democratici di Casoria (Na) mi scrivono. E hanno ragione su tutta la linea. Perché la crescita esponenziale delle tessere a pacchetto non penalizza soltanto i candidati che non la promuovono, penalizza tutti quanti.

Tessere su tessere, pacchetti che appaiono dal nulla e diventano mattoni.

Truppe di neo-democratici calate dal cielo e un Partito che vede vicinissima la su dolorosa fine. Questo è quanto accade a Casoria, comune dell’area Nord di Napoli in cui il circolo locale “Angelo Vassallo” ormai da settimane subisce frequenti minacce di attacchi e scalate dall’esterno e di “commissariamenti di fatto” dall’interno, dato l’abbandono cui è stato condannato dalla federazione provinciale.

Qui la situazione non è difficile, ma critica; rischiamo di scomparire, di dire addio ai valori in cui crediamo, di morire (e non è un’esagerazione).

A Napoli celebreremo un congresso che ben poco avrà di politico, ma che rappresenterà l’occasione per il capo-corrente di turno di posizionarsi dalla parte giusta; quella del vincitore, detto tra noi.

Stavolta pare si voglia vincere davvero e per farlo si è deciso di imbarcare tutto, e tutti. Anche chi da anni fa parte di una maggioranza consiliare che vede il Pd locale all’opposizione e che del Pd si dichiara acerrimo nemico.

Capirete che la questione è essenzialmente politica, ed è di dignità politica che si tratta, quella che a Casoria perderemo se nessuno alzerà la voce sull’improvvisa voglia di democrazia dell’intera città.

Diventeremo un Comune monocolore con un consiglio comunale monopartitico, un unicum si potrebbe dire. Si sta scrivendo un capitolo nero della cosiddetta “guerra dei numeri”, quella portata avanti da chi dell’ideologia, della militanza e della vera politica conosce ben poco e poco potrebbe contribuire alla crescita del progetto da noi portato avanti.

Non siamo signori delle tessere e mai lo saremo, perché vendere la nostra onestà intellettuale a logiche di posizionamento non rientra nella nostra concezione di politica. E allora ci resta da combattere i numeri con le passioni, con la forza della militanza, con la veemenza di chi agli accordi non ci sta e vorrebbe che l’adesione al Partito sia una questione squisitamente ideologica, dettata da un’affinità alle posizioni espresse dai rappresentanti locali e nazionali e non dall’esigenza di trovare una collocazione soddisfacente.

Noi giovani ci mettiamo la faccia ed oggi abbiamo occupato la federazione provinciale insieme ad alcuni iscritti del PD e accompagnati da consiglieri comunali. Si combatte in ogni modo e con ogni mezzo, ma lo si fa non temendo il mostro e mettendo in campo la purezza degli ideali che ci contraddistinguono. E speriamo che qualcuno capisca l’importanza della nostra battaglia e prenda coscienza del fatto che se dovessimo perderla si perde anche il Partito.

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