I contorni dell'operazione Mare Nostrum sono ancora poco chiari: quali sono le regole di ingaggio di questi mezzi? Intervengono sempre e comunque o quando si configura un’emergenza umanitaria? Come decidono dove portare gli immigrati fermati? Li riportano nei porti di origine (configurando veri e propri respingimenti, in caso di richiedenti asilo) o li portano in Italia (e/o in altri luoghi di smistamento europei)?

Oltre alle navi da guerra e ai controlli degli scafisti, all'insegna del tradizionale approccio poliziesco, ci sono altre iniziative?

Nel governo qualcuno intende seguire quanto sta dicendo la ministra Kyenge oppure la sua è una posizione isolata (e non mi riferisco soltanto al superamento della Bossi-Fini)?

L'appello all’istituzione del diritto d'asilo europeo e alla contestuale apertura di canali umanitari con il coinvolgimento diretto delle Nazioni Unite è per me la posizione migliore (e, lo segnalo, è quella della stragrande maggioranza delle associazioni che si occupano di immigrati), se davvero vogliamo cambiare le cose. Insieme a una revisione dei trattati italo-libici, che hanno mostrato tutta l'inumanità possibile negli ultimi anni.

P.S.: certo, secondo i sondaggi tutto ciò non è popolare. Non lo è mai stato. E i risultati si vedono.

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