Stefano Rodotà illustra spirito e prospettiva della manifestazione di sabato prossimo.

Quella di sabato non è solo l'iniziativa di chi si oppone alla proposta di revisione costituzionale del governo. E' qualcosa di più e di diverso.

In questi anni ci sono stati soggetti sociali e collettivi che hanno utilizzato la Costituzione in maniera vincente. 27 milioni di persone con i referendum, uno strumento costituzionale, hanno detto no al nucleare, no alle leggi ad personam, sì all'acqua pubblica. E quando si è tentato di aggirare il referendum sull'acqua, i promotori si sono rivolti alla Corte Costituzionale che ha stabilito che i risultati devono essere rispettati. E' stata una battaglia costituzionale vincente. La Fiom ha fatto garantire attraverso le leggi e la Costituzione il diritto alla rappresentanza nelle fabbriche. Una garanzia che vale non solo per i propri iscritti, ma per tutti i lavoratori e i sindacati. Libera di don Ciotti, impugnando come dice lui Vangelo e Costituzione, combatte concretamente per la legalità, ad esempio sui beni confiscati alla mafia. Alla Costituzione fanno rifermento Emergency per il diritto universale alla salute, l'Arci per la promozione della cultura.

Non vogliamo fare né un partito né un raggruppamento della sinistra, ma vedere se questi vari soggetti possano creare una massa critica per influire sulla politica non in opposizione né con il Parlamento né con i partiti. Qui non c'è anti-politica, ma l'esatto contrario. Perché l'obiettivo è creare un forte movimento sociale e civile che dia forza a chi vuole fare battaglie sul reddito minimo, sui beni comuni, sui diritti civili. Dal 13 ottobre in avanti vogliamo provare a creare una rete civile, uno spazio politico in cui si elabora e si propone per far sì che la politica di questo Paese sia una vera politica costituzionale.

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