Romano Prodi ribadisce la sua intenzione di tenersi a debita distanza dal Pd e dal suo Congresso.

La sua posizione era nota da tempo. Game over, dice Prodi. Ma, a mio modo di vedere, non finisce qui. Perché il Pd del futuro deve tornare a essere ospitale nei confronti di Prodi, della tradizione dell’Ulivo e soprattutto dei milioni di elettori che ci hanno creduto e che non ci credono più.

Non dobbiamo perciò chiederlo a Prodi, un aiuto. Dobbiamo chiederlo a noi stessi. E dobbiamo chiederci se siamo capaci di esercitare il rigore e la nettezza dell’alternativa, che già l’Ulivo negli anni Novanta rappresentava. Alternativa rispetto alla destra, ma non solo: rispetto ai compromessi, alle opacità, al pasticcio (termine tecnico).

Anche a costo di vincere, perché Prodi vinceva, di solito, e a farlo perdere ci siamo sempre impegnati noi per primi.

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