E così, dopo una mattinata sprecata in dichiarazioni stentoree e di alternativa a tutto e tutti, il M5S si appella a Napolitano (sì, avete letto bene, a Napolitano) perché si trovi un nome che vada bene a Pd e M5S. Pensa un po’. Il famoso piano C arriva al Colle.

Se i 90° si erano conclusi a reti invariate, ecco che qualcosa si muove nei supplementari.

La formulazione è un po’ ipocrita («l’importante è che il nome non lo faccia il Pd, se no lo bruciano», dice Crimi) e sa di politicismo come poche altre (dalle Cinque Stelle al Pentapartito?), ma è la prima e forse unica novità dal giorno delle elezioni ad oggi. Se non sarà smentita, ovviamente, come troppo spesso è accaduto in queste ore.

Vediamo che cosa succede: al piano C siamo affezionati, anzi, affezionatissimi.

P.S.: pare che Crimi abbia già smentito. Però quello che scrivo non proviene dalle sue parole. Così ci capiamo.
P.S./2: fosse confermata questa linea, sarebbe molto diversa da quella seguita dai rappresentanti del M5S questa mattina, come ho cercato di spiegare qui sotto.

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