Come forse saprete, il Porcellum è un sistema elettorale pieno di insidie per quanto riguarda il premio di maggioranza e le soglie di sbarramento.

Alla Camera le forze non coalizzate devono raggiungere almeno il 4% per partecipare alla distribuzione dei seggi (soglia particolarmente ‘sentita’ da Rivoluzione civile e da Fare).

Per le forze che si presentano in coalizione con altre formazioni, la soglia si riduce al 2% (con sollievo, per esempio, per Casini e Fini) ed è anche recuperata la prima tra le liste che non hanno raggiunto il 2% (norma che potrebbe riguardare Tabacci, da una parte, e aprire una sfida tra le millemila liste coalizzate con il Pdl, dall’altra).

Ma c’è un ma: se la coalizione – per esempio, quella di Monti – non dovesse raggiungere il 10%, le forze che ne fanno parte dovrebbero raggiungere comunque il 4% (con preoccupazione, per esempio, per Casini e Fini, stando ai sondaggi, quando se ne poteva parlare, perché adesso si finge tutti di non conoscerli).

Al Senato, la soglia di sbarramento è all’8% per le liste singole (in questo caso, è importante saperlo, Monti si presenta insieme a Casini e Fini), al 20% per le coalizioni e al 3% per le singole forze che ne fanno parte.

L’8% è una soglia altissima che, sempre secondo quei sondaggi, sarebbe superata soltanto da quattro forze politiche, salvo casi eccezionali nelle varie regioni (sì, perché al Senato il premio è regionale e così la soglia di sbarramento).

Se la forza politica che intendete votare non dovesse superare queste soglie, non avrà alcun seggio alla Camera o al Senato.

Ed è importante saperlo, in generale, anche senza dover evocare l’argomento del voto utile.

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