Ora, il quadro lombardo si è complicato parecchio. Alle primarie natalizie (convocate per il 15 dicembre, e non accorpate alle primarie nazionali) i candidati sono o sarebbero già sei e il candidato inizialmente più accreditato, Umberto Ambrosoli, si aggiungerebbe al novero, andando a comporre una squadra ben nutrita, da primarie americane (forse dovremmo partire dall’Iowa, anche noi, ma abbiamo solo due o tre settimane per selezionare i candidati).

C’è chi si candida alle primarie, per altro, ma è pronto a farsi da parte: candidature pro tempore o segnali di fumo? Questo ce lo dirà la cronaca delle prossime ore.

In più, Ambrosoli fa capire che preferirebbe fare il Monti lombardo, e addirittura qualcuno parla di una sua lista autonoma dai partiti. Da tutti i partiti. Una candidatura e una lista, quindi, che si confronterebbero con le altre (ovvero con il Pdl e la Lega, forse divisi, il centrosinistra e il M5S, non necessariamente in questo ordine elettorale).

Nel frattempo, mentre stiamo facendo le primarie con Sel e Idv, da Roma fanno sapere che non sarebbe male costruire un asse prioritario con l’Udc.

Se posso fare il consigliere (regionale) in una delle ultime occasioni in cui mi è concesso di farlo, consiglierei di fermarci qualche ora a riflettere, prima di andare tutti – ma proprio tutti – a sbattere.

E di offrire agli elettori lombardi un percorso chiaro e partecipato e coerente con l’obiettivo che abbiamo: quello di restituire dignità alla politica dopo il ventennio formigoniano.

Ora la trama che stiamo dipanando sembra quella di alcuni maglioni di Formigoni, invece. E non è bello.

Post scriptum più lungo del post: siccome qualcuno si lamenta anche con me (e si lamenta con me a prescindere), ricordo con simpatia che ho scritto un po’ di tempo fa quello che avrei intenzione di fare e la particolarissima situazione in cui mi trovo. E che ho cercato di contribuire a fare quello che consiglio anche oggi. Avevo chiesto che le primarie si facessero insieme a quelle nazionali; avevo chiesto che il Pd e la coalizione non fossero eterodiretti (arrivando a discuterne addirittura con Pisapia); avevo chiesto che si puntasse a uno schema chiaro per gli elettori e per la proposta politica che dobbiamo presentare tra qualche settimana; avevo chiesto che questa stessa chiarezza, lealtà e responsabilità fosse assunta da tutti. Non sono stato molto ascoltato, ma non è una novità. Vorrei evitare, comunque, che tutto fosse vissuto in chiave emotiva e irrazionale, perché la partita è complessa e i sondaggi dicono che le elezioni non sono affatto vinte in partenza (anzi). Non è con i protagonismi di questo o di quello che si risolve il busillis. E non è questione di coraggio o di timore, come qualcuno mi scrive, ma di intelligenza politica. Quella minima. Secondo me.

Post scriptum del post scriptum: Ambrosoli si è candidato. Con la propria lista e con il centrosinistra. Domani è un altro giorno.

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