Lo dicevo ieri notte a Omnibus, lo scrive oggi Marcello Sorgi sulla Stampa.

Invece di uno solo, i rottamatori sono diventati due.

Per quelli come me, e per i 25 e-lettori di questo blog, sono soddisfazioni. Anche perché Sorgi, nell’articolo, parla di cose che qui si leggono da anni. E si chiede, giustamente, come si procederà a questa operazione e chi la interpreterà, che sono i temi che a me, personalmente, interessano di più, al di là degli slogan e delle sparate tonitruanti.

Come sapete, è la questione della selezione e delle sue modalità da valutare con attenzione. Perché dopo il “tutti” o il “quasi tutti” a casa, siamo tutti curiosi di sapere come sarà fatto il “nuovo”, da questa o da quell’altra parte.

Idee ce ne sono, a cominciare dalle primarie per i parlamentari, da un’osservanza più seria e rigorosa del limite dei tre mandati (questione riesumata ieri, ma da ricondurre al non-dibattito della precedente assemblea nazionale), da un’idea di gruppo dirigente rinnovato prima che nelle persone, nelle modalità di ingaggio, potremmo dire.

Il dibattito è aperto, per merito di entrambi. Perché Renzi ha picchiato come un fabbro e Bersani ha fatto da sponda, anche per ‘regolare’ il Pd e la sua struttura correntizia. Ora vedremo se le conclusioni saranno all’altezza delle premesse.

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