Domani vado a Vasto, per cercare di capire cosa succede nell’Italia dei Valori, e tra i suoi elettori e militanti, soprattutto.

In serata sarò a Pescara, a discutere con il Pd abruzzese, perché mi pare che la questione più interessante, al di là delle candidature a ripetizione, sia la costruzione di un centrosinistra moderno e capace di governare. «Tenere insieme», ora, è più importante che dividere, almeno per me. E credo che lo spaesamento che stanno vivendo molte elettrici e molti elettori che si riconoscono in un progetto politico come quello che sento mio (mi permetto di dire: come il nostro) vadano soprattutto incontrati e ascoltati.

Troppe formule, troppe ricette, programmi appena accennati, Monti-sì-Monti-no-Monti-forse-Monti-ma, tanta demagogia e tutta la confusione di cui siamo capaci: chissà se qualcuno riuscirà a tirare fuori da questo gomitolo un filo da tessere. Chissà se qualcuno lo vorrà fare. Nel mio piccolo, ci provo. Prima di buttare via tutto, in ragione di non si sa bene cosa.

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