Matteo dice che è andata benone in un post completissimo.

Samuele si concentra sulle lasagne e sui democratici non praticanti.

Francesco, che non c’è stato, ha seguito da lontano.

Raffaele, infine, si affida a un video.

Francesca propone, infine, di passare all’azione.

La testimonianza migliore è di Gianluigi:

La sensazione era quella di sentirsi tutti democratici, e non ex qualcosa. La sensazione era quella di sentirsi a casa, dentro un contesto dove si parlava di contenuti, esperienze amministrative di altissimo livello, elaborazioni qualificate e accompagnate dalla giusta informalità e anche da un pizzico di ironia e autoironia. Abbiamo parlato e ci siamo confrontati nel merito delle questioni, senza alcun approccio ideologico: difesa del suolo, diritti civili, smaltimento dei rifiuti ed ecologia, occupazione e aspetti fiscali, open data e nuovi linguaggi, giovani e imprenditoria etc… E soprattutto ci si sentiva dentro ad una comunità che ha interesse ad un identità di partito e ad un idea di società piuttosto che ad una corrente politica. E l’obiettivo è quello di costruire questa identità e questa idea di società democratica attraverso il coinvolgimento degli iscritti e degli elettori con i referendum. Insomma: le primarie sui temi e non sulle persone.

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