Care e cari,

Repubblica Milano spara un titolo molto forte. Il vostro affezionatissimo si candida alle primarie per la Regione Lombardia.

La mia risposta era molto più articolata di così, e per quanto mi riguarda vi posso dire che non è una presa di posizione definitiva.

Perché le sfide aperte sono molte, perché non è affatto detto che si vada a votare subito in Lombardia (resto convinto che si voti prima per il Parlamento e poi per la Regione) e perché non dimentico un impegno di carattere nazionale. E perché non rinuncio a una ‘mossa’ che per me è sempre più necessario dare al Pd e al centrosinistra e che nei prossimi giorni conoscerete nel dettaglio. E sono certo vi appassionerà.

Per cui, prendetela per una mia presa di posizione: ci sono e sono pronto. Tempi e modi delle sfide potrebbero cambiare, ma a chi mi ha sempre rimproverato di non voler giocare sul serio, rispondo con questa breve intervista.

P.S.: Bruno Tabacci va benissimo, come scrivo, ma le primarie vanno fatte (e muovendo proprio da candidati di alto spessore, come lui).

L’altra volta non le facemmo. E non ci ha portato bene.

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