In realtà, si parla di Marsala, e del Trapanese. Ma la storia – di cui avevamo già parlato in questa sede – esce dalla penna di Camilleri, non ce n’è.

Ve la ricordate Anna Maria Angileri?

Ecco come sono andate le cose nella sua città, che va al voto tra qualche giorno.

Anna Maria, da segreteria e consigliera del Pd, intendeva candidarsi a sindaco. Pensate un po’ che forzatura! Il partito a livello provinciale, però, aveva altri piani e fin dal 2010, avvia un accordo a livello provinciale e regionale tra Pd e Udc per candidare un esponente del Pd ed evitare le primarie. Sul piatto, le Comunali di Marsala e quelle di Trapani. Sullo sfondo, il ‘mitico’ governo Lombardo. E coalizioni che prendono la forma del chiasmo. E, a volte, della chimera.

Anna Maria, sfiduciata e commissariata, presenta un ricorso alla Commissione regionale di garanzia – a novembre del 2011 – ma il ricorso in prima battuta è respinto perché la competenza è in capo alla commissione provinciale. Peccato che la commissione provinciale non fosse mai stata nominata. E che quindi nessuno potesse esprimersi in merito.

Anna Maria chiede allora la convocazione dell’assemblea, con un documento corredato da più di centocinquanta firme inviato a Trapani, Palermo e Roma, perché si voti una volta per tutte sulle alleanze ma ogni richiesta (dello stesso segno di quel benedetto referendum sul governo Lombardo che il Pd è in attesa di promuovere da un secolo) è puntualmente ignorata.

Lo stesso segretario nazionale Pier Luigi Bersani, di persona, personalmente, durante una delle sue ultime visite a Palermo ascolta Angileri che cerca di consegnargli il documento: Bersani, gentilmente, le dice di darlo al suo segretario (Catarella?) perché altrimenti andrebbe perso. Angileri lo consegna e macari questa volta nessuna risposta giunge a Marsala.

Alla fine, dopo altre, numerose insistenze, la commissione si pronuncia, rimandando la decisione sul ricorso all’acquisizione di nuovo materiale (che sembra davvero La concessione del telefono, come genere), ma sancisce che bisogna convocare l’assemblea e fare le primarie.

Inutile dire che la segreteria provinciale non procede. Eppure il parere della Commissione era inequivocabile. Ce lo siamo fatti inviare dalla Prefettura di Montelusa:

Tutto ciò considerato

valuta

Di non essere allo stato degli atti in grado di assumere una decisione definitiva in merito al ricorso presentato,restando in attesa di acquisire in termini formali e documentali i necessari riscontri probatori soprattutto sui punti sopra evidenziati.
Nello stesso tempo,considerata la prossimità delle scadenze elettorali, più volte evocata anche dai deliberati della Direzione provinciale

sollecita

la Segreteria provinciale e l’esecutivo di Trapani, anche nella qualità di organo di commissariamento degli organismi del circolo di Marsala, a procedere alla convocazione ai sensi dell’art. 44 Statuto regionale dell’assemblea del circolo medesimo, per ripristinare la normalità statutaria (anche, se del caso, attraverso la rielezione dei componenti il Coordinamento del circolo) e, nelle more, garantire, in vista delle elezioni amministrative di Marsala, i necessari adempimenti nel più rigoroso rispetto della vigente normativa statutaria,con particolare riferimento agli artt. 22 e 24 dello Statuto regionale ed agli artt. 18, 19 e 20 dello Statuto nazionale del Pd.

Tutto questo è stato sempre notificato alla segreteria nazionale, alla segreteria organizzativa, alle varie commissioni di garanzia, al segretario regionale. Nessuno, «nel più rigoroso rispetto della vigente normativa statutaria» (sì, ciao), si è mai degnato di rispondere. E poi dicono che non ci vuole il Ponte sullo Stretto.

Ironia della sorte (il diavolo non fa né le pentole, né i coperchi) salta pure l’accordo in provincia tra Pd e Terzo Polo. Nessun candidato Pd a Marsala, nessun candidato Pd ad Alcamo. La provincia non ha più candidati del Pd nella Sicilia occidentale: ha scelto l’outsourcing.

Anna Maria decide di correre lo stesso a Marsala (da sola), lo stesso fa Sabrina Rocca a Trapani (sostenuta da alcuni ‘dissidenti’ del Pd e da Sel): nessuna delle due può apporre il simbolo sulla scheda (Sabrina poi riuscirà ad ‘ottenere’ il simbolo soltanto perché il Pd opta per la candidatura del sovrintendente Tusa che a Palermo è esponente di Fli).

Anna Maria corre da sola, dicevamo. Tra le liste che sostengono la candidata Udc (e del Pd), invece, Nicolò Zito ci segnala la presenza di «Forza Marsala», compagine di riferimento dell’ex deputato di Alcamo, Norino Fratello, che ha patteggiato una condanna per mafia. Il nome della lista è stato cambiato per motivi di opportunità (forse sarebbe meglio parlare di pudore) ma nella formazione sono presenti tutti i suoi uomini. Un ritorno alla grande, così scrivevano i media lo scorso anno.

Il Pd, insomma, in provincia di Trapani non riesce a mettere insieme alleanze coerenti in nessuna delle cinque città dove si vota: preferisce «il gioco degli specchi».

Va detto, in tutta questa storia edificante, anche la candidata dell’Udc che il Pd sostiene è una personalità di un certo rilievo. Di spicco, direi. Da sempre esponente del partito di Berlusconi, si avvicina a Gianfranco Miccichè, che ha seguito anche quando è uscito dal Pdl, entrando nel gruppo «Sicilia», di cui diviene capogruppo all’Ars, per poi passare all’Udc, sempre come capogruppo (lo so, sembra incredibile, ma non ce lo dice Giuseppe Fazio, lo trovate su Wikipedia).

Quello che non trovate su Wikipedia, invece, è una condanna presso la Corte dei Conti e un altro guaio giudiziario, più rilevante, per cui la candidata del Pd, attualmente, è sotto processo.

Nessun problema per la coalizione e il Pd: del resto il Pd è lo stesso che ha candidato lo scorso anno un altro personaggio notevole, nella vicina Campobello di Mazara. Con parole di entusiasmo, come si conviene. Enfatiche, addirittura. Salvo poi riconoscere, al momento dell’arresto dello stesso, che il sindaco non era nemmeno tesserato.

Complimenti a tutti.

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