Mentre Calderoli pare stia organizzando una raccolta firme a favore di Bossi, qualcuno punta il dito sui «barbari sognanti», seguaci di Maroni, che si erano in effetti un po’ addormentati, negli ultimi tempi. Sognavano di non esserci, quantomeno.

Per i cultori della materia, si segnala che la (va detto) bellissima espressione adottata dagli avversari del cerchio magico, appartiene a Scipio Slataper: «Io sono un barbaro che sogna. Non ho che il mio dolore e la gioia d’averlo. E tutto è buono quello che viene dentro a me, perché io patisco con un senso di terra che debba germogliare» (Scipio Slataper, 19 settembre 1910).

C’è però da aggiungere, commentando, una sfumatura di senso che va colta: «Ogni barbaro che s’inurba è un decadente; questa è la legge», dice in altro luogo, Slataper (Ibsen, 1917).

E forse questa è la citazione più indicata per commentare la giornata.

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