La Regione Lombardia si deve fermare.

Abbiamo appena chiesto la sospensione della seduta di oggi, per una conferenza dei capigruppo che preluda a una pausa di riflessione assolutamente necessaria. Sotto il profilo politico e istituzionale.

Da tempo sosteniamo che siamo di fronte a una situazione di estrema gravità. E ogni settimana la gravità si aggrava.

La giornata di oggi era iniziata con il libretto su don Verzé pubblicato dal Corriere della Sera, in cui emerge una gestione perfettamente clientelare, in un cerchio tutt’altro che magico di amici degli amici, tra la fondazione del prelato veronese e la Regione e il governo nazionale. E Pollari e i servizi, pure.

Non avevamo finito di commentare questa pubblicazione, che sono arrivate le notizie dell’indagine per tangenti a carico del presidente del Consiglio regionale, il quarto componente (su cinque) dell’Ufficio di Presidenza che si trova nei guai con la giustizia, dopo Penati, Nicoli Cristiani e Ponzoni.

Fermarsi è un obbligo. E immaginare di cambiare passo, tornando a votare, l’unica soluzione sensata. Chissà che qualcuno, anche all’interno della maggioranza, non ci stia pensando.

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