Ho molto insistito con Roberto Rampi, vicesindaco di Vimercate, perché aprisse un blog, dedicato a una questione apparetemente minore, ma di una qualche rilevanza per la riforma dell’organizzazione dello Stato.

Si tratta dell’aggregazione, dell’unione e della fusione dei Comuni più piccoli, un tema che non può non accompagnare la riflessione sul superamento delle province e più in generale del ripensamento complessivo dell’articolazione della Pubblica Amministrazione sul territorio italiano.

Certo ognuno ha il proprio campanile e il proprio sindaco di cui è orgoglioso, ma se vogliamo programmare meglio le spese e gli investimenti e pianificare il territorio (tutelandolo il più possibile) è il caso di fare insieme. E di provare ad unirsi in enti più solidi, più strutturati e più capaci di rispondere alle esigenze di un mondo in veloce trasformazione.

Mazzini sosteneva ne bastassero mille, di Comuni, e in Italia oggi ne contiamo più di ottomila. E le fusioni, in 150 anni, sono state solo qualche centinaio. E qualche Comune, anche recentemente, ha addirittura scelto di dividersi in due.

Il blog si chiama Bene in Comune. Tutti coloro che fossero interessati a discuterne, si possono rivolgere allo sportello.

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