Roma anserum clangoribus servata est.

Luca Beltrami Gadola è molto preoccupato. E ha ragione.

Ai 13 milioni della Margherita, si aggiungono i 26 di An. E tante altre storie emergono, ogni qual volta si tocca l’argomento dei rimborsi, della contabilità dei partiti. E di come sono spesi i nostri soldi.

Sulle vicende dei rimborsi elettorali, avevo richiamato l’attenzione qualche tempo fa, e in tempi non ancora sospetti, perché mi pareva necessario, come in altre occasioni, dare un messaggio. Messaggio che puntualmente non è arrivato.

Oggi da parte di chi dovrebbe fare luce prevalgono risposte evasive, minacce di querela, repliche piccate, curiose perifrasi, frasi a metà e spiegazioni a un quarto.

Volevo solo dire questo: che le oche, tra un po’ smetteranno di starnazzare, di lanciare l’allarme e di chiedere – pretendere – chiarezza. Semplicemente le oche se ne andranno, alla chetichella, raggiungendo quel 92% che si dichiara da tempo poco o per nulla fiducioso nei confronti dei partiti.

Forse non ci si rende conto che la stagione ‘tecnica’ peggiora la situazione per i partiti e per i loro non detti. E che la crisi economica rende giustamente tutti più attenti e più incazzosi.

O forse si capisce benissimo. E si fa semplicemente finta di niente, sperando che, come in altre occasioni, passi la nottata. E che al Campidoglio si possa rimanere così, come si è sempre stati, tanto quelli che si avvicinano sono soltanto i barbari dell’antipolitica.

Nella storia (anche recente) è già successo, e non è finita bene.

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