Scrive Yuri da Certaldo, segretario del Pd locale, da cui sono stato quest'estate.

Abbiamo tutti fame di rinnovamento e di generare un grande shock. Di idee, non solo generazionale. Nell'attesa (spasmodica) stiamo attraversando dei giorni e delle ore cruciali per la nostra democrazia. In queste condizioni il Pd lo dobbiamo trovare pronto e reattivo sotto casa, al bar sport. Non ci possiamo più permettere di inseguirlo a giro per l'Italia (Perugia, Bologna, Firenze, Napoli…). Tutte belle iniziative quelle in cantiere per ottobre, intendiamoci. Ma facciamo in modo di risparmiare il tempo e i viaggi per favore: diciamo semplicemente cosa si vuole fare in 3 frasi.

Come segretario cittadino ho necessità di spiegarlo ai miei iscritti. Oggi, al bar sport e al mercato. Non a fine mese di ritorno dalla convention di Bologna, poi da quella di Perugia, di Napoli e di Firenze. So che tornerei sicuramente arricchito di tante proposte e idee innovative, ma in assenza di quella definitiva temo che riuscirei a farmi capire meno di prima. E allora, quale sarebbe il senso di tutto questo peregrinare alla ricerca del «vero Pd»? Limite mio, sicuramente. Ma sapete cosa sto pensando di davvero rivoluzionario? Mi sa che a questo giro me ne rimango al mercato di Certaldo e al bar sport a raccogliere le proposte dei semplici cittadini e iscritti. Chissà che il «vero Pd» invece non decida di passare proprio di qua… vi faccio sapere, caso mai.

Vorrei rassicurare Yuri: la nostra manifestazione (Il nostro tempo, Bologna, 22 e 23 ottobre) è pensata proprio così, per andare, poi, al bar dello sport. E al mercato. Per rassicurarli, quei mercati. E per dare loro risposte e soluzioni. Cinque campagne cinque. E idee da portar a casa. Con il cartone. Della pizza. Per mobilitare il partito e il centrosinistra. Per riaprire un dialogo costante (quotidiano!) con la società.

Se Yuri fossi il segretario del Pd, avrebbe lanciato da tempo una grande campagna di adesione, di partecipazione, di mobilitazione, prendendo l'abbrivo dai referendum e dalla straordinaria raccolta del mese di settembre, ricordato come referendario. Ed è la stessa cosa che ho pensato anch'io. E non è la prima volta.

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