Sembra quel film. Solo che il mio non è Terminal, ma Central: sono giorni, ormai, che passo gran parte della mia giornata alla stazione centrale di Milano. C’è un solo tabellone, sotto il quale stazionano (!) tutti, in attesa della Cometa ad Alta velocità. Ogni tanto l’Angelo annuncia un regionale o ricorda ai passeggeri (che infatti passeggiano) di non superare la linea gialla (per mettersi in cammino?). Quando scende la sera, il popolo migratore si stringe, non tanto per solidarietà, quanto per mancanza di spazio. È vietato fumare e lamentarsi perché, si legge sui giornali nell’attesa, il sistema ha retto. Già. I ritardi sono secolari: si arriva a 560 minuti e tutti ripassano le tabelline per capire quante ore fanno 560 minuti diviso 60. Quando si parte, si è tutti felici. Liberati. Le ore di attesa fanno apprezzare anche una carrozza sporca e puzzolente. Come una mangiatoia. È Natale. Le FS consiglieranno di portare, oltre al panino e alla coperta, anche panettone e spumante. Perché la notte più bella la passeremo qui. Auguri.

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