Va bene tutto, ma chi è che aveva scritto una lettera a Maroni per chiedere, sulla base di una mozione del Consiglio comunale, di dare una definizione normativa alla questione?

A me pare ricordare che fosse Letizia Moratti, che ora, dopo essersi trasformata in Letizia Brichetto Moratti Batman Le Pen, si dice tout court contraria.

Lo stesso La Russa, parlando anche a nome della Lega, l'aveva spiegata così: «Nessuno nella maggio­ranza e neppure nella Lega pre­tende di negare il diritto di esercitare il proprio culto a chi voglia farlo civilmente».

Poi Maroni aveva (correttamente) spiegato che la decisione non spettava a lui, ma proprio alla Moratti.

Nel frattempo, ancora lontani dalle elezioni, gli altri esponenti del Pdl tergiversavano. Addirittura, un esponente della giunta Moratti spiegava che a Milano, di moschee, ce ne sono già due.

Ora, tutti i protagonisti di questa vicenda fanno gli indiani. Anzi, parlano di decisione inaccettabile. E, a questo proposito, interviene anche il ministro Gelmini, esperta in integrazione, facendo capire che Pisapia proporrebbe di costruire moschee a spese dei cittadini milanesi: un'altra cosa palesemente falsa.

Forse è vero che B può fare a meno della Lega, perché è il Pdl il partito più leghista che ci sia.

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