La mia parola di ieri, a Bologna, tra mille intervenuti alla Fermata di Prossima Italia dedicata alle primarie della città. Senza paura, tutto attaccato. Ecco la traccia dell'intervento:

Senzapaura delle primarie, perché le primarie si fanno, non si discutono.
Senzapaura di uscire di casa e, soprattutto, dal Palazzo.
Senzapaura di B, che sono vent'anni che c'è, e siamo ancora pronti a fare un'alleanza contro di lui.
Senzapaura di Vendola (perché dovremmo?).
Senzapaura di vincere, perché tra Ruby e il Rubicone è venuto il momento di lanciare la sfida.
Senzapaura di prendere una posizione, anche quando sembra difficile, come in questi giorni.
Senzapaura di essere d'accordo con D'Alema, il lunedì, e con Veltroni, il martedì, perché una nuova idea di politica si deve affermare.
Senzapaura di governare in modo credibile (finalmente).
Senzapaura dei giovani, quelli che hanno vent'anni e che sperano (confidano) in un Paese diverso.
Senzapaura di confrontarsi, perché fa bene.
Senzapaura di chi sa le cose meglio di noi, perché ci vuole anche un po' di umiltà.
Senzapaura di chi ci chiede conto, perché di responsabilità ce ne sono tante, in questa fase: e qui nessuno ha parlato di Casini, mentre sui giornali il dibattito prosegue, finché non avrà sfinito anche l'ultimo dei nostri elettori.
Senzapaura dei diritti civili, che siamo nel Tremila.
Senzapaura di trovare le parole giuste, perché la modernità è una cosa seria, e anche i diritti e la dignità delle persone e dei lavoratori.
Senzapaura degli stranieri e delle sfide che riguardano il nostro Paese.
Senzapaura di parlare delle cose che riguardano il Paese, perché il Pd non sia più autoreferenziale (perché anche l'aggettivo "autoreferenziale" è "autoreferenziale" e ormai lo usa solo il Pd).

Obama, intervenuto qui (chissà come la prenderanno le correnti del Pd), dice che "Non possiamo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto". Possiamo fare molto di più, possiamo fare molto meglio. Oggi lo abbiamo dimostrato, smentendo i luoghi comuni, che noi si voglia 'rottamare' il Pd, che si stia creando una corrente, che si lavori a dividere un partito che è diviso, purtroppo, ma non certo per colpa nostra.

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