Massimo Donadi scrive cose condivisibili, come spesso gli capita di fare.

Perché il punto non è avere meno occasioni di confronto con gli elettori e tra di noi, ma averne di più. Perché, se la politica in Parlamento si scilipotizza, noi dobbiamo ipotizzare forme e modalità diverse per ritornare in contatto con gli elettori, soprattutto con quelli che siamo stati noi a deludere. Perché una coalizione, un leader e un progetto politico emergono dal confronto trasparente, alla luce del sole, pubblico, tra chi dovrebbe guidare la metà del Paese. Perché le primarie vanno bene, soprattutto se sono occasioni di dibattito e di partecipazione (le conte, ultimamente, ci piacciono poco). Perché sarebbe bello vedere un lavoro comune e costruttivo, per una volta. Era stata questa la forza dell'Ulivo, quella del Pd, quella delle nostre (poche) vittorie politiche degli ultimi anni.

Il Metapapero esagera, ma vorrei davvero che si moltiplicassero, in tutta Italia, momenti promossi dalle forze politiche che si riconoscono in un progetto di cambiamento. Sarebbero un bel segnale.

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