Per punti.

I tre 'porcellini' decisivi. Non c'è vincolo di mandato e non c'è nemmeno più il mandato. Prendersela ora con i tre 'porcellini' voltagabbana è sacrosanto, ma quello che non funziona è il Porcellum (che non abbiamo cambiato nemmeno quando governavamo noi e che va corretto immediatamente con le primarie per scegliere i parlamentari).

La zona gianfranca, come temevamo, non ha retto. E il delitto quasi perfetto di B si è consumato grazie al capolista del Pd in Veneto (già berlusconiano, 'prestato' al centrosinistra nel 2008) e a un esponente dell'Idv che ci ricorda che chi grida di più, dovrebbe anche stare più attento quando c'è da comporre le liste elettorali.

La prospettiva del governo tecnico, come era ampiamente prevedibile, non aveva i numeri e il risultato di oggi lo dimostra chiaramente. Sarebbe stato un "governo tecnico di minoranza" e di "semi-responsabilità nazionale". Un caso unico al mondo.

Che cosa succederà domani? O B allarga la maggioranza, recuperando futuristi-retrovisori o inglobando l'Udc, oppure questo governo non riuscirà a fare nulla. Con quel margine, e con tutti i parlamentari che siedono al governo, sarà dura votare qualsiasi cosa.

La nuova legge elettorale andava portata in Parlamento prima, per dimostrare che esisteva una proposta che metteva d'accordo tutti gli altri, costringendo B a dare risposte in merito. Siamo stati vaghi e questo non ha giovato (un sobrio ritorno al Mattarellum sarebbe stato la cosa più ovvia e poteva costituire una base di partenza credibile).

In ogni caso, il consiglio spassionato è di dedicarsi al 'dopo', lanciare la sfida, organizzare il consenso del nostro campo, pretendere chiarezza da parte nostra e da parte degli altri non-berlusconiani: il terzo polo, ad esempio, c'è o non c'è? Perché mica si è capito.

Nel torbido, da che mondo è mondo, vince B. Noi dobbiamo spostare la sfida in un campo diverso. Un campo aperto. Uscendo dalle nostre incertezze e da quell'aula in cui si è trovata la fiducia di un manipolo di parlamentari ma si è persa la fiducia di altri numerosi elettori. Confusi e allibiti.

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