Toni accesi fuori e dentro il Pd. Remissioni dei peccati e dimissioni dei Penati. Posso permettermi, nel mio piccolo, di consigliare a tutti di non esagerare? Perché va bene la delusione e l'amarezza, ma sembra che abbiamo perso i Mondiali, che sia il giudizio universale, la valle di Giosafat, il punto di non ritorno.

Così discesi del cerchio primaio… Animi esacerbati. Chi ha vinto sfotte il Pd e spiega che è tutta colpa della politica nazionale (anche Vendola è caduto in tentazione, oggi, su Repubblica). A me pare che gli elettori potessero scegliere e abbiano scelto. Qualcuno, nel Pd, ha votato Onida, qualcuno Pisapia e molti hanno scelto Boeri. Non hanno tutti seguito le indicazioni del partito (questo è il punto) ma hanno votato tre persone perbene (anzi, quattro, perché c'è anche l'1% di Sacerdoti). E tutti dicevamo che erano tre (anzi, quattro) figure di pregio, che avrebbero collaborato in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. Fatemi capire: lo dicevamo solo per cortesia e non era vero?

Cercavo di spiegare stamattina a un noto commentatore che ciascuno di noi ha scelto il candidato che preferiva. E non è che preferire Boeri o Onida fosse 'sbagliato', solo perché il 45% degli elettori del centrosinistra ha scelto Pisapia. Era una preferenza, come quando si sceglie il candidato alle elezioni in una lista di nomi, le poche volte che ci è ancora consentito di farlo. Ragioni di opportunità, simpatia, affinità politica (anche di partito o di area, certamente), giudizio etico (a volte estetico!), preferenza personale (appunto), hanno determinato il voto per quasi tutti quelli che hanno partecipato alla competizione di domenica.

Le primarie sono elezioni strane, diverse dalle altre. Non mi stupisce che tutti gli scettici – compreso chi davvero potrebbe cogliere l'occasione di lasciar perdere – prendano parola per dire che non vanno bene. E fanno paragoni, giustificati fino ad un certo punto, con il caso Puglia, madre di tutte le primarie. Non c'era uno scontro tra titani come tra Vendola e D'Alema, né credo che fosse solo questione di votare pro o contro il Pd, come è stato detto. Le sfumature contano, nelle primarie, molto più che nelle elezioni vere e proprie.

Il fraintendimento di cui stiamo parlando è quello che ha portato il Pd ad incartarsi, probabilmente. E che ha portato al risultato che sappiamo.

Alcuni sostenitori di Pisapia hanno aperto un sito che diceva Boeri? Nein, danke. Hanno detto di lui che era il candidato degli apparati e dei poteri forti. Il 40% che l'ha votato la pensava diversamente. Come si fa, ora? Ci si rimprovera fino a maggio la scelta di domenica scorsa o si cerca di fare fronte comune? Sì prosegue con il nein, o si pensa di collaborare con un po' di ja? Così, per sapere se la battaglia è persa in partenza o se vogliamo crederci.

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